Loggia Amore e Psiche n.110 di Venezia

LA LETTERA DEL M.d.L.

SIMBOLI SONORI


Carissimo Fratello,
periodicamente mi capita di rileggere brani dell’ottimo “Il Rito Emulation - Un’autentica via di realizzazione spirituale” del Taillades.
Nella sua introduzione al Rito, l’autore ricorda come in questa tradizione sono confluiti disparati simboli i quali, sebbene provenienti da contesti anche molto diversi tra loro, sono giunti a formare un sistema solido e coerente.
In particolare, durante la mia ultima rilettura mi sono soffermato là dove si legge:
“Nel nostro lavoro spirituale andremo ad utilizzare come simboli soprattuto gli utensili del mestiere del muratore scalpellino. Ma la loggia stessa, il rituale, la gestualità, le parole, i segni, i gradi, le deambulazioni, il quadro di loggia, il ritmo, il mito ecc. sono altrettanti simboli della tradizione massonica. Nella lista stabilita appaiono prevalentemente simboli figurativi (propri alle tradizioni dei popoli sedentari), ma non mancano simboli sonori (propri alle tradizioni dei popoli nomadi), come le Batterie.” (1)
In effetti non mancano nel rituale colpi o batterie di colpi, a segnare particolari momenti: un esempio di colpo singolo è quello dei fratelli durante la cerimonia di Iniziazione, la batteria di colpi invece è usata spesso come saluto. E non dimentichiamo comunque anche i colpi di maglietto del Maestro di Loggia e dei Sorveglianti, o quelli dei Copritori, a scandire le varie fasi dei lavori.
Taillades sottolinea che i “simboli sonori” sono propri della tradizione dei popoli nomadi, e qui dobbiamo riferirci necessariamente al tamburo sciamanico, che ha una funzione centrale nello scandire il ritmo dei riti ancestrali di molti popoli.
Il colpo sonoro improvviso o la serie di colpi non servono solo a sottolineare un momento particolare di una cerimonia, ma hanno lo scopo di indurre uno shock tra i presenti. Ti può far sorridere l’immagine del fratello che magari sta un po’ sonnecchiando e viene quasi risvegliato dal maglietto che cala nel silenzio del tempio, però in realtà anche il più vigile partecipante alla riunione avverte, se è presente a quel che sta accadendo, una specie di cesura, quando arriva il rumore del colpo, o quando è chiamato a partecipare ad una batteria di colpi. In quel momento non è infatti coinvolto solo l’aspetto mentale dei fratelli, ma il rituale va a stimolare direttamente la loro parte corporea, che è proprio il livello più ancestrale che viene sollecitato nella ritualità dei popoli primitivi, come sottolinea Taillades.
Questa mi sembra una profondità ed una ricchezza del nostro rituale che confligge con l’immagine intellettuale, fredda ed austera, che talora superficialmente ed ingiustamente gli viene attribuita.


A presto!


S&F Ven. Fr. M.B. M.d.L.


(1) D.Taillades, Il Rito Emulation, Torino, HM 2016, pagg. 29-30

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