Loggia Amore e Psiche n.110 di Venezia

LA LETTERA DEL M.d.L.


ASPETTANDO IL SOLSTIZIO


Carissimo Fratello,
sebbene il mese di dicembre sia connotato soprattutto dalla festività del Santo Natale, è evidente che, trattandosi di una festa religiosa, e della festa di una specifica religione, può avere un significato diretto per ciascuno di noi come uomini, ma non in quanto muratori, essendo la Libera Muratoria indipendente dalle singole religioni.
A dicembre invece cade un’altra ricorrenza piena di significati interessanti ed evocativi per noi: il Solstizio d’Inverno.
Le simbologie riconducibili solitamente a questo evento astronomico sono note a tutti, piuttosto ci tenevo qui a condividere con te una riflessione su un aspetto forse meno affrontato, e che mi ha suggerito alcuni spunti.
Il giorno del solstizio invernale è il più corto dell’anno, e poi, piano piano, le giornate riprendono ad allungarsi. Questo senso di ripresa, rinascita, continuazione, rinnovamento ci porta a guardare a questo giorno con un atteggiamento di attesa: attendiamo che l’anno arrivi al suo punto più basso, per poi riprendere. C’è una morte e una rinascita, e la morte dell’anno avviene nel suo periodo più freddo e buio, mentre la rinascita porterà allo splendere del Sole nella stagione più luminosa e calda. E nel frattempo che facciamo? Appunto, attendiamo.
L’attesa del Sole e la speranza che è ad essa collegata corrispondono nel macrocosmo a tutte le speranze e le attese nel nostro microcosmo, dalle più banali a quella definitiva: la Morte. Anch’essa è attesa, anche se preferiamo non parlarne troppo, tuttavia, come si dice sempre, è l’unico evento certo nel nostro futuro.
La differenza tra un profano ed un iniziato però sta proprio anche nella qualità dell’attesa: l’iniziato ha degli strumenti per gestire quest’attesa, che invece mancano al profano, ed è chiamato a farne buon uso, a non sprecarli, perché anche con tutti gli attrezzi migliori la pietra non si sgrezza da sola: direi che una pietra grezza lasciata incompiuta è un bell’esempio di attesa passiva, non ti pare?
A me questo periodo suscita invece un senso di attesa attiva, uno sprone a capire dove agire per il mio progresso personale, quali ostacoli provare a rimuovere, quali nuovi obiettivi desiderare di raggiungere, quali vecchie sfide perse o abbandonate tentare di recuperare.
Hoc opus hic labor est...

A presto e Buone Feste!


S&F Ven. Fr. M.B. M.d.L.

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